Ovini per la gestione forestale – La gestione delle giovani fustaie attraverso il pascolo degli ovini

Fonte: Michael den Herder (EFI) & Joana Amaral Paulo (ISA)

Le pecore sono spesso utilizzate nella gestione e conservazione del paesaggio, ad esempio per preservare la struttura aperta dei paesaggi e dei biotopi rurali tradizionali. Tuttavia, l’allevamento di pecore può essere utilizzato nella gestione delle foreste commerciali moderne. Nella gestione forestale, la maggior parte degli impianti hanno bisogno di un diradamento 10-20 anni dopo la messa a dimora delle piante. Queste operazioni forestali primarie di solito non danno alcun ritorno finanziario al proprietario dell’impianto, ma migliorano le condizioni di crescita future per gli alberi rilasciati. Tuttavia, spesso queste prime operazioni di diradamento sono trascurate perché costose e il proprietario dell’impianto deve aspettare molti anni prima di poter vedere il beneficio del suo investimento. Il pascolo delle pecore può far risparmiare, nel primo periodo, le spese di diradamento, fornendo allo stesso tempo molti altri benefici. Anche le giovani piantine di abete rosso, pino e altre specie possono essere pascolate dalle pecore. In questo sistema, il proprietario dell’azienda può fare meno attenzione alle giovani foreste e può ritardare il primo diradamento, il che consente di risparmiare sui costi delle operazioni forestali.

 

Rinnovazione di pino Silvestre due anni dopo il taglio. Le pecore si nutrono dell’erba e defogliano le specie arboree decidue lasciando in pace le giovani piantine di pino (Foto: Michael den Herder)

 

A densità di allevamento appropriate, le pecore raramente danneggiano le piantine di pino (Foto: Michael den Herder)

Le pecore sono gestori forestali di origine naturale poiché amano mangiare piante come salice, sorbo, pioppo tremolo e ontano. Queste specie arboree vengono normalmente rimosse durante la operazioni di manutenzione e diradamento delle fustaie. A causa delle loro particolari strategie di alimentazione (Castro and Fernández-Núñez 2016) quando sono mantenute ad un carico adeguato, le pecore lasciano in gran parte intatti gli alberi forestali di maggior valore commerciale come pino e abete rosso. Il carico di bestiame adeguato è diverso a seconda del tipo di pascolo e varia da 0,2 a 4 pecore per ettaro (ad es. pascolo: 0,2 - 1 pecora ha-1, pascolo arborato: 1,5-2,5 pecore ha-1, prato: 2 - 4 pecore ha-1, prato asciutto: 1.5-2 pecore ha-1, prato fresco: 2 - 2.5 pecore ha-1) (Syörinki 2007). A percentuali troppo elevate (es: 7 - 10 pecore ha-1) (Anderson et al., 1985), le pecore possono anche iniziare a mangiare pini e betulle (foglie, aghi e corteccia), ma ad un carico adeguato, e quando sono sufficienti erba e altre piante decidue, non intaccheranno gli alberi di pino e di abete rosso. La betulla viene sfogliata dalle pecore ma in Finlandia la betulla si rigenera nella maggior parte dei casi abbastanza abbondantemente quindi, almeno nelle foreste più produttive, non dovrebbe esserci un problema con la rigenerazione di questa specie. Naturalmente, questo dipende dal sito e quando si pratica il pascolo boschivo bisogna monitorare per assicurarsi che ci sia ancora sufficiente rinnovazione naturale. Questa preoccupazione è trasversale ad altri sistemi silvopastorali, ad esempio nei montado e nelle dehesa nel sud dell'Europa, coperti principalmente da sughere e lecci. In questi sistemi, la recente letteratura scientifica mostra che limitare la quantità di bestiame fino a 0,40 Unità di Bestiame per ettaro (LU ha-1) (Arosa et al., 2017) e promuovere un'esclusione del periodo di pascolo di 5 anni migliora la diversità degli arbusti e la rinnovazione degli alberi (Listopad et al 2018), entrambi cruciali per il mantenimento di popolazioni di querce sostenibili.

Pecore al pascolo in un montado portoghese. (Foto: Joana Amaral Paulo)

Non ci sono molti studi che forniscono consigli sul carico di bestiame più appropriato nei sistemi forestali in base alla produttività del sito. Vi sono tuttavia numerosi studi da tutto il mondo che documentano la pratica del pascolo delle foreste (Ministero delle foreste della British Columbia 2000, Salmon et al., 2007, Hjelford et al., 2014).

   

Bosco di betulle pascolato da pecore. La maggior parte dei giovani alberi e arbusti, in rinnovazione, a foglia caduca vengono mangiati dalle pecore risparmiando sui costi delle operazioni di diradamento e creando più spazio per la crescita delle betulle più grandi (Foto: Michael den Herder)

 

Giovane foresta di abete rosso pascolata da ovini (foto: Michael den Herder)

 

Di solito gli ovini non defogliano gli abeti, ma se sono tenuti a un tasso di carico troppo alto, è ovviamente possibile. A causa della preferenza di alimentazione delle pecore, è possibile applicare questo sistema di pascolo anche in giovani foreste in rinnovazione. In questo modo, l'agricoltore risparmia denaro per la gestione delle foreste e le operazioni di diradamento su materiale pre-commerciale. Gli alberi utilizzati durante diradamento e il materiale sottile pre-commerciale vengono solitamente lasciati nella foresta per mantenere il livello di nutrienti del sito elevato. Il pascolo può avere un impatto simile a quello dello sfoltimento e del diradamento ma è un modo più naturale di gestire la foresta. Le pecore selezionano le piantine e gli alberelli decidui e in questo modo simulano il diradamento naturale della foresta. Il pascolo riduce la competizione tra gli alberi e ha un impatto positivo sul ciclo dei nutrienti, utile per la crescita degli alberi rilasciati.

Pecore finlandesi (Lammas di Suomen) che pascolano sotto una linea elettrica. Questa è un'opzione per rendere più efficiente l'uso del suolo: utilla lo spazio che altrimenti andrebbe perso. (Credits: Michael den Herder)

Ci sono anche altri fattori che influenzano la rinnovazione degli alberi. Precedenti studi hanno mostrato che un pascolo leggero o intermedio può ridurre l’abbondanza di arvicole (den Herder et al. 2016, Schieltz & Rubenstein 2016). La riduzione del numero di arvicole ha effetti positivi sulla rinnovazione forestale visto che le popolazioni di arvicole ad alta densità sono in grado di asportare l’intera popolazione annuale di semenzali. Tuttavia, il pascolo non può essere gestito ad alta densità perchè oltre ai problemi per la rinnovazione degli alberi, se le popolazioni di arvicola dovessero essere totalmente eliminate, si avrà un impatto negativo sui rapaci. Un altro vantaggio è che le pecore hanno la disponibilità di ombra nei caldi giorni d’estate. Persino in nord Europa, periodi prolungati di clima molto caldo si manifesteranno sempre più di frequente in un prossimo futuro e quindi è molto importante che gli animali abbiamo accesso all’ombra.

Inoltre in molti casi non è necessario fornire del foraggio aggiuntivo agli animali. Persino quest’anno in cui c’è stata una estrema siccità in Finlandia, Otto Makkonen, un pecoraio di Savonranta, non ha avuto bisogno di comprare alcun foraggio aggiuntivo per le pecore, visto che c’era comunque un’abbondante disponibilità di foraggio. A causa dell’estrema siccità, la stagione di pascolo è terminata a metà settembre, quindi 2 settimane prima rispetto agli anni precedenti. Tuttavia, il sistema sembra essere molto resiliente rispetto all’impatto dei cambiamenti climatici e

Otto Makkonen non ha avuto problemi seri dovuti all’eccezionale estate siccitosa.

Esistono molti esempi di come gli ovini possono essere usati nella gestione del paesaggio e delle foreste. Nel sud Europa e nelle zone siccitose degli Stati Uniti, ovini e caprini sono utilizzati per  mantenere bassa la vegetazione in zone a rischio incendio. Con l’avanzamento dei cambiamenti climatici, gli incendi stanno aumentando anche nel nord Europa. In Finlandia, gli ovini sono già usati per tenere la vegetazione bassa sotto le linee elettriche e gli agricoltori possono ricevere degli aiuti finanziari per questo servizio.  Un altro modo efficace di utilizzare le pecore nella gestione del paesaggio è il pascolo sulle piste da sci, ad esempio praticato nella stazione sciistica di Tahkovuori, nel sud della Finlandia. Le piste da sci sono molto difficili da gestire in quanto è pericoloso lavorare con macchine pesanti su pendii ripidi e, inoltre, questo tipo di operazioni crea un grave rischio di erosione. Le pecore sono molto efficienti nella gestione delle piste da sci e ne permettono una gestione più naturale, creando condizioni di lavoro molto più sicure, e opportunità di svago e produzione di carne sostenibile e le pecore aiutano a creare paesaggi più panoramici.

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